Collegio Nazionale Capitani

Al porto di Napoli un gruppo di esperti dell’anticorruzione per il controllo degli appalti

Articolo di giovedì 06 aprile 2017



Collegio Capitani

Un gruppo di tecnici dell’ente vigilerà sulla gestione delle gare dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare. Una delibera firmata il 31 marzo, e già in atto.


Ci si concentra al momento sulle procedure di gara dei prossimi 3 anni per appalti superiori al milione di euro. Sotto analisi anche le procedure di gara per appalti inferiori al milione dell’ultimo anno, che riguardano piccole manutenzioni straordinarie stradali ed energetiche.

Partono i controlli anche per le varie procedure di invito alle gare, per i meccanismi di gestione e di assegnazione. L’obiettivo è quello di capire i punti di forza e quelli di debolezza del sistema di assegnazione degli appalti, al fine di migliorarli e consentire così l’accesso a più aziende possibili. Ed è proprio per stimolare e garantire la piena partecipazione delle imprese che verranno realizzate proposte migliorative e correttive, oltre alle proposte di procedure standard per la gestione degli appalti.

La scadenza per la presentazione dei risultati è fissata al 30 giugno 2017, e se durante questi 3 mesi di controlli si incapperà in illeciti questi finiranno direttamente nelle mani delle autorità competenti, come afferma il presidente dell’Autorità portuale Spirito: «Mi auguro di non trovarmi di fronte a problemi di questo tipo, ma se dovesse accadere segnalerò tutto alla magistratura, come è giusto che sia. Acquisirò informazioni per migliorare, laddove è possibile, anche i vecchi appalti in corso – prosegue Spirito – faremo una verifica completa dei più rilevanti appalti dei prossimi 3 anni, in corso e ancora da assegnare. Passeremo in rassegna tutti i procedimenti adottati per verificare le aree di miglioramento. A fine giugno presenteremo la ricognizione e da luglio in poi emaneremo una nuova procedura che poi applicheremo ai nuovi appalti». 

Un’azione compresa nel piano per la prevenzione della corruzione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, che coinvolge anche l’albo dei fornitori «per assicurare due obiettivi, allargare l’area della concorrenza e migliorare la qualità dell’offerta. Chi si iscrive all’albo deve avere i requisiti di qualità e legalità».


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