Collegio Nazionale Capitani

Genova, l’antica vedetta restituita alla città

Articolo di mercoledì 24 febbraio 2016



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Genova - Un pezzo di storia legato al porto e agli angeli delle navi, i piloti che le governano all’arrivo e alla partenza. L’antica Torre piloti - quella storica, attiva fino al 1997 quando venne sostituita dalla centrale operativa poi crollata tragicamente nel maggio del 2013 - è stata finalmente restituita alla città


Genova - Un pezzo di storia legato al porto e agli angeli delle navi, i piloti che le governano all’arrivo e alla partenza. L’antica Torre piloti - quella storica, attiva fino al 1997 quando venne sostituita dalla centrale operativa poi crollata tragicamente nel maggio del 2013 - è stata finalmente restituita alla città e al suo antico prestigio architettonico, al pari della prospiciente darsena. I lavori di ristrutturazione, finanziati dall’Autorità portuale per 300 mila euro, sono terminati.

E pochi giorni fa gli ingegneri, coordinati dal responsabile del progetto Marco Vaccari, hanno ultimato pure le ispezioni di collaudo. Ora la palazzina - costruita in testata al Molo Giano all’inizio degli anni Trenta del secolo scorso, rasa al suolo durante la guerra e poi ricostruita - è di nuovo in funzione. L’opera conclude una serie di attività di recupero di palazzi del demanio, tra cui l’edificio Molo Guardiano, che ospita uffici e officine, e il nuovo centro delle Dogane, ricavato unendo i magazzini Montital e Unital di Ponte Caracciolo.


UNA STORIA DEL NOVECENTO

La vecchia Torre piloti era stata costruita su impulso dell’ammiraglio Umberto Cagni di Bu Meliana, che voleva consegnare ai piloti una sede dignitosa ed efficiente. Dal 1913 il corpo aveva come base operativa una palazzina situata 160 metri più verso l’interno del porto: «Una topaia», come l’aveva definita lo stesso ammiraglio.

Il nuovo edificio entrò in funzione nel 1931 e nel 1937 ricevette l’ultimo tocco artistico: alla sua base venne collocata con una solenne cerimonia la Madonna di città, Regina di Genova, scolpita da Bernardo Carlone nel 1638 e fino ad allora ospitata nell’Oratorio di Sant’Antonio della Marina (una copia rappresenta ora il sacrario delle vittime della tragedia del 2013). La torre non resistette ai bombardamenti degli alleati durante il secondo conflitto mondiale e venne ricostruita nel 194



I GUARDIANI DELLE NAVI
Una parte dei locali, adesso, è stata riconsegnata proprio ai Piloti, che lì hanno lavorato per lungo tempo: «Per noi è un motivo di orgoglio - dice il comandante John Gatti -. Ringrazio a nome di tutto il corpo l’Autorità portuale per aver ridato piena dignità alla nostra grande casa che per 60 anni ha governato il porto. Io l’ho vista nei primi sei mesi della mia carriera. Lì si lavorava alla vecchia maniera, senza apparecchiature particolari: prevaleva su tutto l’osservazione a vista.

E la visuale era davvero ottimale: dall’imboccatura alla Lanterna. Era stata costruita in quella posizione proprio per questo motivo». Il problema è sorto con il superbacino: «La visuale era stata compromessa. Con il cambio della sede cambiò anche il nostro modo di lavorare, grazie al radar e ad altre strumentazioni, all’epoca all’avanguardia. Siamo molto contenti del restauro della vecchia sede, che ora ospita le pilotine e i loro comandanti, i “pilotini” (i piloti hanno una sede a Ponte Colombo, ndr). Ma siamo anche consapevoli che quest’opera, con i suoi simboli e la sua forza, non potrà rimarginare il dolore e la ferita per la tragedia che abbiamo subito».

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