Collegio Nazionale Capitani

Navi intelligenti: dopo il covid, l'esigenza di snellire gli equipaggi a bordo

Articolo di martedì 15 settembre 2020



Collegio Capitani

Uno dei principali effetti del COVID-19 sul settore marittimo è la spinta verso l’automatizzazione, con l’obiettivo di ridurre il personale a bordo

Va chiarito, però, che i principali sviluppi non riguardano tanto le famose unmanned vessels – letteralmente navi senza equipaggio – quanto la creazione di sale di controllo in grado di consigliare all’equipaggio quali parametri rispettare, da terra.

Si chiameranno smart vessels e si pensa che miglioreranno del 90% le prestazioni economiche dell’industria marittima e logistica. E l’impatto riguarderà anche i lavoratori: basti pensare che i tagli al personale hanno portato, fino ad oggi, a una riduzione del 60% dei costi e a un notevole abbassamento degli standard di sicurezza. Con l’introduzione delle navi intelligenti, invece, si pensa di poter raggiungere il 90% del risparmio sui costi e la generazione di altre filiere occupazionali.

«(…) Le control rooms a terra (che) consentiranno di monitorare h24 tutti i movimenti della flotta di una determinata compagnia, ottimizzando rotte, consumi di carburante e persino la scelta dei porti in grado di garantire le migliori condizioni di movimentazione del carico, specie su una nave senza o con equipaggio ridotto». Sono le parole di Giampiero Soncini, tra i principali studiosi di automazione e controllo remoto delle navi.

È chiaro che questo tipo di percorso non sarà semplice: basi pensare alla formazione dei marittimi, che dovrà essere totalmente rivoluzionata. Queste navi, infatti, potranno richiedere interventi sul sistema motore guidati da terra, oltre alla capacità di far fronte a eventi come i cyber attacks.


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