Collegio Nazionale Capitani

Due nuove eco-navi per la flotta d’Amico

Articolo di mercoledì 07 ottobre 2015



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Nha Trang - “Cielo di Ulsan” e “High Trader” sono le due unità di ultima generazione varate in Vietnam dai cantieri Hyundai Vinashin Shipyard.



Nha Trang - “Cielo di Ulsan” e “High Trader” sono le due eco-navi di ultima generazione varate in Vietnam dai cantieri Hyundai Vinashin Shipyard alla d’Amico International Shipping (Dis) che, in aggiunta al piano di ammodernamento della flotta, si prepara a chiudere il 2015 in accelerazione con i principali risultati di bilancio in crescita a doppia cifra. «Sono navi già pronte per due compagnie petrolifere, una americana e una europea con cui abbiamo rapporti da oltre 30 anni, e che soppiantano due in servizio», spiega il presidente Paolo d’Amico, nel corso della cerimonia «di assegnazione del nome e di benedizione» presso i cantieri di Nha Trang, i quarti più grandi posseduti dal gruppo sudcoreano. La straordinaria domanda mondiale del trasporto di prodotti raffinati, spinta dalla rilocazione proprio della raffinazione dai paesi di consumi a quelli di estrazione e dal crollo dei prezzi del petrolio, rende più strategico «il rinnovo della flotta che procede all’insegna di consumi ed emissioni ridotti del 20-30% sulle navi precedenti, parte del programma» di 755 milioni di dollari iniziato nel 2012 e basato su 22 unità entro il 2018, di cui 10 già consegnate.

Anche la Cina si pone nella insolita situazione, causa il rallentamento dell’economia, «di produzione di eccesso di diesel pari a 800-900mila al giorno. Anche loro si porranno il problema dell’export creando occasioni interessanti di business», osserva d’Amico. Le navi cisterna del gruppo in dotazione per il trasporto di prodotti petroliferi raffinati e olii vegetali (che tra palma, soia e colza sono il 10-15% del totale), tra proprietà e noleggio, sono salite a oltre 50 unità con età media scesa a 7,6 anni. A un terzo trimestre per tradizione «transitorio», seguirà il quarto in espansione «con il freddo nell’emisfero nord che aumenta i consumi», nota da parte sua il ceo, Marco Fiori, rimarcando i rapporti «sempre stretti» della compagnia con le «principali major petrolifere», che sono in gran parte i «primi 10 top clienti», pari al 70% del fatturato del gruppo.

Con il titolo Dis raddoppiato di fatto in Borsa negli ultimi mesi, i 62 milioni di dollari spesi per le due navi nuove di zecca faranno aumentare l’indebitamento, pari a 374 milioni alla fine del primo semestre: «crescerà ancora un pò - dice il Cfo Giovanni Barberis - e poi comincerà a scendere alla fine del ciclo tra il 2017 e il 2018. È perfettamente sostenibile con i 60-70 milioni di cash flow generati e rappresenta un passaggio naturale per lo sviluppo del gruppo». Rispetto ad altri player dello shipping, per ottenere una flotta così giovane il gruppo ha un indebitamento stimato in circa la metà dei competitor. Cielo di Ulsan, da 39.000 tonnellate, è stata costruita per resistere alla navigazione in presenza di ghiacci, mentre High Trader, che misura 183 metri di lunghezza e 32 di larghezza, ha una capacità di 50.000 tonnellate e può trasportare fino a nove differenti tipologie di carico all’interno dello stesso viaggio.

fonte:http://www.torremare.net

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