Collegio Nazionale Capitani

Operazione Mission One per ripulire il mare dalla plastica

Articolo di martedì 31 dicembre 2019



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La nave Ocean Cleanup pensata per aiutare l’ambiente


A Vancouver, in Canada, si è conclusa pochi giorni fa l’operazione denominata Mission One nata per ripulire il mare dalle plastiche.

L’imbarcazione utilizzata si chiama “The Ocean Cleanup” ed è stata ideata per raccogliere la plastica che inquina gli oceani.

La spazzatura raccolta sarà usata per produrre oggetti da rivendere, il ricavato verrà reinvestito per continuare l’operazione green.

Il progetto è in collaborazione con DNV GL, azienda riconosciuta a livello internazionale che dovrà certificare la provenienza della plastica, ovvero che si tratti di materiale rimosso dalle acque del mare.

Per offrire garanzie in tal senso è stato sviluppato uno standard che offre la possibilità di tracciare nel miglior modo possibile la plastica prelevata. Ciò darà maggiori strumenti ai consumatori aumentando il livello di consapevolezza sulla natura del prodotto.

L’operazione dimostra che si può ripulire l’oceano sfruttandone le forze naturali.

Il progetto nasce dall’intuizione del diciottenne Boyan Slat, la cui società è a Rotterdam. L’esperimento è partito a settembre 2018 e i primi risultati si sono avuti nell’ottobre 2019.

Durante questo lasso di tempo è stato necessario apportare delle modifiche al sistema per renderlo più performante e resistente ai moti ondosi.

A gennaio 2019 è stato riportato a terra per migliorarlo e poi riposto in acqua a giugno dello stesso anno per continuare il lavoro di pulizia grazie al quale è stato possibile raccogliere anche le microplastiche.

L’obiettivo di realizzare prodotti partendo dalle plastiche raccolte è arduo e proprio per la sua complessità bisognerà attendere almeno fino a settembre 2020 per avere maggiori informazioni su cosa verrà prodotto e a che prezzo.

Tutti coloro che vogliono sostenere l’iniziativa potranno farlo acquistando preventivamente un oggetto, che sarà consegnato quando verrà prodotto, con una somma simbolica di 50 €.

Il giovane Boyan Slat ha dichiarato che il suo progetto si fonda sulla capacità di vedere il problema dell’inquinamento come un’opportunità. Di fronte ad un problema è utile porsi in maniera costruttiva per trovare soluzioni creative capaci di capovolgere la situazione.

La prossima operazione si prefigge la pulizia dell’isola di plastica presente al centro dell’Oceano Pacifico.

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