Collegio Nazionale Capitani

LA BATTAGLIA DUL REGISTRO INTERNAZIONALE SI SPOSTA A BRUXELLES

Articolo di lunedì 31 ottobre 2016



Collegio Capitani

Il terreno di scontro tra Vincenzo Onorato e Manuel Grimaldi, e le attività di lobbying delle associazioni di categoria a cui i due fanno riferimento, rispettivamente Fedarlinea e Confitarma, in tema di modifiche al Registro Internazionale e imbarco di marittimi extra-comunitari, si sposteranno presto da Roma e Bruxelles.


Dopo mesi di ipotesi e dibattiti, il Governo ha infatti velocizzato l’ultima fase dell’iter del Decreto legislativo (la delega affidata dal Parlamento scadeva il 31 ottobre) riguardante il “Riordino delle disposizioni in materia di incentivi fiscali, previdenziali e contributivi per le imprese marittime”, approvando durante il Consiglio dei Ministri di giovedì 27 ottobre la versione definitiva del testo, che tuttavia per entrare effettivamente in vigore dovrà ottenere il via libera della Commissione Europea.

L’ultima versione del provvedimento circolata, che prevedeva l’obbligo di imbarcare soltanto marittimi comunitari per tutte le navi ro-ro e ro-pax iscritte al Registro Internazionale e attive su traffici nazionali, anche se preceduti o seguiti da viaggi all’estero, andando incontro ai desiderata di Onorato e scontentando invece Grimaldi, che ha recentemente ribadito la minaccia di portare all’estero le sue navi con una massiccia operazione di flagging-out, dovrebbe essere stata sostanzialmente confermata dal CdM, anche se il testo definitivo non è ancora stato reso pubblico.

Oltre all’introduzione del parere vincolante di Bruxelles - “L’efficacia delle misure introdotte è subordinata alla preventiva autorizzazione della Commissione Europea” si legge nella nota del Governo – le uniche altre modifiche non riguardano infatti aspetti sostanziali del Decreto, che lo scorso ottobre aveva ricevuto un parere favorevole dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato, ancorché vincolato ad una serie di raccomandazioni, che poi sono state confermate in toto anche dalle Commissioni Bilancio e Trasporti della Camera riunitesi lo scorso 26 ottobre, solo un girono prima dell’approdo del testo in CdM.
Tra le raccomandazioni espresse dalle camere e adottate dall’esecutivo nella stesura finale del provvedimento, la previsione di “un “periodo transitorio di 18 mesi per consentire la notifica e dare tempo al settore per l’adeguamento alle misure”.

Inoltre, in entrambi i pareri, i parlamentari esprimevano preoccupazione circa la possibilità che “in conseguenza delle nuove norme più restrittive, alcune imprese marittime possano essere indotte a spostare le loro navi ro-ro e ro-ro pax sotto altre bandiere (cosiddetto flagging out) con regimi più aperti e vantaggiosi”, un’ipotesi concreta, ventilata esplicitamente dallo stesso Grimaldi, i cui danni per l’erario sarebbero al momento non precisamente calcolabili. Motivo per cui deputati e senatori raccomandavano al Governo “di svolgere un attento e costante processo di monitoraggio sugli effetti concreti (…), adottando tempestivamente le opportune misure correttive qualora dovessero registrarsi effetti penalizzanti per il settore marittimo, in termini di eventuale perdita di imprese, di lavoratori occupati o di gettito per l’erario”.
Raccomandazione che, evidentemente, l’esecutivo ha ritenuto di accogliere, poiché – come si legge nel comunicato diramato al termine della seduta del CdM – il decreto dispone l’obbligo di svolgere “uno specifico monitoraggio sugli effetti del provvedimento, al fine di introdurre eventuali dispositivi correttivi”.

Se quindi il Governo ha confermato la volontà di adottare la modifiche al Registro Internazionale volute da Onorato e da Fedarlinea, imponendo l’obbligo di imbarcare solo marittimi comunitari sui traghetti che svolgono servizi di cabotaggio nazionale o misti nazionale-internazionale, ha ritenuto di inserire una sorta di contrappeso accogliendo l’allarme lanciato da Grimaldi e da Confitarma sul rischio di una ‘fuga in massa’ degli armatori dalla bandiera italiana, prevedendo la possibilità, a fronte del realizzarsi di tale previsione, di apportare correttivi.
Al di là di tutto, comunque, emerge un dato: il Governo ha preferito scaricare su Bruxelles la responsabilità di un verdetto finale: toccherà infatti alla Commissione Europea approvare definitivamente oppure bocciare le modifiche al Registro, e contestualmente decidere chi far felice tra i ‘duellanti’ Grimaldi e Onorato.
 
Francesco Bottino (DA SHIP2SHORE)

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