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Il porto di Napoli segna un’importante svolta green: primo bunkeraggio con biocarburante a una nave da crociera

Articolo di martedì 24 giugno 2025



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Per la prima volta, nel porto di Napoli è stata effettuata un’operazione di bunkeraggio con biocarburante, rifornendo la nave da crociera Disney Fantasy, ormeggiata al Terminal Crociere. 

Un evento reso possibile grazie alla collaborazione tra Sarda Bunkers Spa, Biobunker Med, TCL Srl e Q8 Italia, che ha fornito il biocarburante HVO (olio vegetale idrotrattato).

“Con questo intervento – ha dichiarato Q8 Italia – si apre una nuova opportunità per le compagnie di navigazione che scelgono Napoli come scalo, facilitando l’adozione dei biocarburanti, fondamentali per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’IMO e dall’Unione Europea”. L’azienda ha definito l’operazione “un passo significativo verso la decarbonizzazione del trasporto marittimo”, sottolineando che il Q8 HVO è stato il primo biocarburante di questo tipo utilizzato nel porto partenopeo.

Il gruppo ha inoltre evidenziato come il Porto di Napoli si stia posizionando come un polo d’avanguardia nel Mediterraneo per l’utilizzo di carburanti a basso impatto ambientale, confermando il ruolo attivo di Q8 nella transizione ecologica anche in ambito marittimo.

Questa operazione rappresenta anche l’avvio ufficiale delle attività sul campo di Biobunker Med, società nata per operare nel settore marine dei biocarburanti. “Grazie alla partnership con il trader ginevrino Glander, al supporto commerciale di Kuwait Petroleum Italia e a quello logistico di Sarda Bunkers e TCL, le operazioni stanno proseguendo con regolarità, con particolare attenzione alle specifiche procedure di carico richieste dai biocarburanti”, ha dichiarato la società guidata da Bruno Mazzarelli. “Il porto di Napoli – ha aggiunto – si candida così a diventare un hub strategico per la fornitura di biofuel nel settore navale, anche grazie all’interesse crescente delle compagnie di navigazione verso soluzioni più sostenibili”.

Intanto, sul fronte normativo, rimane una criticità che penalizza le navi battenti bandiera italiana. Nonostante la normativa FuelEU Maritime sia già in vigore da gennaio, queste navi non possono ancora utilizzare biocarburanti senza una preventiva autorizzazione del Ministero dei Trasporti e del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che richiedono anche una dettagliata analisi di risk assessment da parte dell’armatore. Una procedura complessa che, al momento, rallenta l’adozione di carburanti alternativi da parte delle compagnie italiane, ponendo il nostro paese in una situazione di svantaggio rispetto ad altri registri comunitari, più aperti alla sperimentazione.

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