Collegio Nazionale Capitani

La logistica italiana vittima della burocrazia

Articolo di martedì 22 ottobre 2019



Collegio Capitani

Arrivano i grandi player marittimi nella logistica di terra a dare un cambio di rotta


Il settore blu ha un neo molto evidente per quanto riguarda l’offerta logistica, rispetto alla domanda di efficienza richiesta dal mercato.

Vittima della burocrazia, si trova a non riuscire a rispondere in maniera adeguata alle richieste del settore.

Si è espresso a tal riguardo il Presidente di Assarmatori, il dott. Stefano Messina.

Il Presidente si è detto preoccupato circa lo “stato di salute della logistica italiana”.

Ha inoltre riportato l’attenzione sulla differenza sostanziale da fare tra la logistica delle infrastrutture, degli operatori e quella organizzativa.

Nel primo caso si tratta di una situazione carica di criticità da dover affrontare, nel secondo si è invece osservato un raggruppamento degli operatori in grandi gruppi. Quest’ultima dinamica potrebbe avere ripercussioni sugli “attori minori” del comparto.

Il terzo punto, in riferimento alla logistica organizzativa pone in risalto la necessità di dover rivalutare alcuni aspetti, come la questione “controlli” da portare a livelli standard europei, e la questione Zes.

Le “Zes” sono zone economiche speciali che dovrebbero usufruire di incentivi.

Si tratta ad esempio delle zone del Meridione con problemi economici.

In queste zone, per legge, dovrebbe esserci un’area portuale collegata alla rete Ten-T (rete transeuropea dei trasporti).

A causa di vari cavilli burocratici ciò non avviene.

Si trovano escluse, dal poter richiedere incentivi, le imprese che esercitano attività di trasporto e quelle che operano nel porto (come magazzini e depositi).

A queste aziende viene attribuito l’identico codice Ateco usato per quelle che si occupano di “trasporto merci”. Questo codice rende impossibile l’accesso telematico per usufruire del diritto di credito d’imposta riconosciuto per legge da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Facendo un confronto fuori dal BelPaese, si osserva che le Zes operative nel globo sono circa 4500 e favoriscono la crescita economica laddove vengono applicate.

In Polonia, per fare un esempio europeo, le Zes hanno creato 300mila posti di lavoro.

Altro elemento che penalizza il settore blu è legato ai collegamenti inefficienti che ci sono tra porti ed entroterra. Il sistema ferroviario italiano risulta essere carente sotto innumerevoli punti di vista.

Potrebbe dare nuovo impulso l’arrivo dei grandi player marittimi nella logistica di terra e smuovere così le acque.


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